Mantova

Sorta su un malsano terreno palustre poi bonificato dai benedettini, è una piccola città d’arte incastonata fra tre laghi. Dalle sue brume emergono vestigia rinascimentali a celebrare i fasti delle famiglie Bonacolsi e Gonzaga. Decaduta la signoria, venduta ai francesi, contesa e strappata dagli austriaci, ha vissuto dimessa per secoli. Piazza di accorti latifondisti e mercanti di bestiame, ha compreso il valore e il profitto della cultura. In meno di due decenni ha saputo cambiare la sua immagine, rilanciando il patrimonio artistico e il turismo a livello più che nazionale. Emblema della trasformazione è il Festivaletteratura, nato nel 1997. Nel 2008 il suo centro storico è stato riconosciuto quale sito del patrimonio mondiale UNESCO. Placida, non spenta; alacre, non nevrotica. Solo apparentemente lombarda, non veramente emiliana, per niente veneta, la sua essenza è il confine.